simbolo della campagna #itwasneveradress

L’immagine fa il prodotto e l’abito la persona? E i pittogrammi?

Lo spunto

Sul web gli spunti non mancano mai, ne approfitterò per i post più leggeri di inizio e fine mese. Tenetevi forte!

La situazione

Non è un segreto per nessuno che un prodotto presentato in un certo modo acquisti o perda punti. Pensiamo al mio famoso tapis roulant o a un comune bagno schiuma rispetto a un prodotto di un grosso brand.

Se è vero per un prodotto, lo è un po’ anche per le persone. Nonostante il detto l’abito non fa il monaco, molte volte le nostre reazioni difronte alle persone sono motivate da come appaiono.

La riflessione

Ma non solo, le persone stesse sono influenzate da come sono rappresentate. Vale per le donne, come negli esempi che seguono, ma anche per altre tipologie di persone.

Qualche tempo fa girava una bellissima campagna pubblicitaria di un’azienda di giocattoli.

Un’altra campagna, stavolta americana rende l’idea in modo piuttosto preciso di cosa significa condizionare una persona.

Cosa si può fare

Mi è piaciuta molto l’idea di Tania Katan di utilizzare il modo in cui la donna viene rappresentata nei pittogrammi delle toilette. I pittogrammi, ne abbiamo parlato più volte, sono un modo molto diffuso di rappresentare concetti. Il concetto di donna è un uomo con la gonna, un essere più delicato che ha bisogno di proteggersi con degli abiti.

immagine della campagna #itwasneveradress

Il progetto di Tania rovescia il concetto e trasforma la donna in un supereroe: fantastico! A livello grafico si tratta di uno shift minimo, ma che opera una modificazione di senso semplicemente rivoluzionaria.

Good luck!

#ItWasNeverADress

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