Istruzioni in ospedale

Ieri sono stata in ospedale. Sto bene, sto bene 🙂

Visita di controllo nei: pensateci.

Appuntamento in prima mattinata, arrivo in scioltezza grazie alla guida rapida preparata da mio padre.

Seguo la procedura alla lettera e mi siedo pacifica e tranquilla nella sala d’aspetto affollata.

Ho tutto il tempo di guardarmi intorno nell’attesa, come da punti 3-4, di consegnare le carte e di venire chiamata.

Su tutte le porte c’è un piccolo cartello, un foglio A4 con delle “regole di comportamento” del tipo

– non bussare

– ogni 15 minuti esce il personale per il ritiro delle carte

– l’ordine di chiamata non corrisponde all’ordine di arrivo

etc…

Perchè ve ne parlo?

1) apprezzabile lo sforzo di prevenire le domande

Grazie all’esperienza del personale si è potuta stilare una lista di richieste dei pazienti, ed anticiparle

2) intelligente la posizione

Applicare il cartello sulle porte degli ambulatori, in modo da bloccare ed attrarre proprio quelli che stanno per bussare

3) possibili evoluzioni

Ho letto solo le prime tre voci, c’era troppo testo. Inoltre in un’ospedale circolano persone di varie età e sempre più, di varie nazionalità

Se per la persona anziana il testo può essere piccolo, per una persona giovane troppo (noioso), per uno straniero può essere un ostacolo invalicabile.

Credo che cercare di illustrare il più possibile i contenuti della lista (con pittogrammi, disegni, fumetti) sarebbe una buona idea per migliorarne la comprensione e il rispetto.

Complimenti comunque allo IOV di Padova, che ha fatto un passo nella direzione dell’utente e nella diminuzione degli sprechi.

Pensate a cosa significa venire interrotti 100 volte al giorno da qualcuno che bussa costringendoti a sospendere il lavoro, o da qualcuno che chiede chiarimenti sui tempi d’attesa e ti trascina in interminabili discussioni…certo che la voce “l’ordine di chiamata non corrisponde all’ordine di arrivo” meriterebbe qualche dettaglio.

4) pensavo…e se allegassero alla prenotazione anche una piantina di dove bisogna andare? senza guida rapida avrei dovuto chiedere: sembra impossibile, ma i cartelli non sono mai abbastanza chiari…

 

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  • Alessandro Stazi
    Posted at 11:34h, 25 Marzo Rispondi

    Ciao Barbara. Ottimo post. La comunicazione verso il pubblico negli uffici pubblici sarebbe un autentico vaso di Pandora da scoperchiare. Ci sarebbe da dar lavoro per anni a centinaia di persone. Negli ospedali poi il problema è ancora più delicato, perchè c’è un utenza sofferente, preoccupata, spesso anziana e come dici tu anche straniera, quindi si pone il problema delle lingue. Io purtroppo, per motivi personali, ho dovuto frequentare molti ospedali e ogni volta mi trovo a riflettere su certe carenze, che si potrebbero affrontare anche con costi contenuti, tutto sommato. Mi riprometto prima o poi di affrontare l’arogomento anche sul mio blog. Comunque complimenti. Ciao.

  • Davide Beltrami
    Posted at 22:54h, 29 Marzo Rispondi

    Ciao Barbara e Alessandro,
    in effetti si potrebbe fare tanto in questo ambito per migliorare alcune situazioni.
    Ci ho pensato su e … :
    perchè non dotare gli ospedali di mini-navigatori/lettori-ottici (tipo quelli utilizzati nei supermaercati) all’ingresso?
    Mi spiego meglio:
    1- il paziente ritira il lettore all’ingresso;
    2- inserisce la tessera sanitaria nel lettore;
    3- con il lettore cattura il codice a barre dal foglio rilasciato in precedenza dagli sportelli cup o digita il reparto desiderato;
    4- entra in funzione il mini-navigatore che, su di uno schermo lcd (5″, 7″ ???) mostra il percorso da seguire;
    5- arrivato a destinazione il lettore viene consegnato al reparto e la tessera restituita.

    In alternativa si potrebbero pensare delle App per cellulari che forniscano la pianta dell’ospedale e la possibilità di creare percorsi personalizati da reparto a reparto.

    Magari esiste già qualcosa di similare o magari queste rimarranno solamente idee un po’ pazze, chissà…

    Che ne pensate?
    Ciao

    • barbara
      Posted at 07:53h, 31 Marzo Rispondi

      Ciao Davide, sarebbe bello ma considera che in un ospedale circolano contemporaneamente molte persone…le app per smartphone sono decisamente più abbordabili anche se non risolvono il problema alle categorie più deboli…
      in futuro rfdi e internet delle cose cambieranno le nostre prospettive…

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