
Istruzioni illustrate: come si abbandona la nave?
Abbandonare la nave può non essere necessario, ma se lo è…
Lo spunto
In viaggio la mente si libera. Sono in traghetto tra Saint-Malo e Jersey, nel mio orizzonte solo acqua.
In nave ci sono molte cose da fare: gli armatori cercano di offrire sempre nuove forme di intrattenimento dalle proiezioni, sale giochi, negozi, ristoranti. Ma a me in nave la vita pare sospesa, e anche in aereo.
Non è per paura, ma preferisco seguire con attenzione le indicazioni di sicurezza e individuare subito le vie di fuga. Il modo in cui le uscite di emergenza sono indicate (attraverso l’uso del colore, della luce, della segnaletica e di tutti gli strumenti a disposizione di architetto e designer) contribuisce in modo importante al loro accesso e alla loro efficacia, soprattutto in considerazione delle situazione di forte stress in cui le persone possono trovarsi durante un esodo improvviso.
A questo proposito, per approfondire, Elisabetta Carattin è autrice di una tesi di dottorato dal titolo “Orientamento spaziale e wayfinding nelle situazioni di emergenza. Edifici complessi” e altri scritti relativi al rapporto tra la percezione umana e l’ambiente costruito.
La riflessione
Come si mette il salvagente? Come si usa lo scivolo gonfiabile?
A volte le istruzioni spaventano. Fanno sembrare la situazione complicata. Fanno sembrare la situazione pericolosa.
Nel caso di una nave o di un aereo, la paura può impedire di prendere velocemente delle decisioni. Le hostess hanno un atteggiamento professionale rassicurante e sulle istruzioni plastificate che si trovano davanti al sedile passeggero quasi tutte le compagnie scelgono illustrazioni colorate più o meno chiare che integrano o rafforzano i concetti presentati a video o dal vivo. Non c’è uno stile unico: ogni compagnia realizza la propria documentazione e anche se i contenuti sono sempre uguali, l’efficacia varia.
Vi mostro questa scheda istruzione perché il linguaggio scelto rende il documento allo stesso tempo attraente e informativo.
In particolare ho apprezzato lo stile dei personaggi associato a una certa precisione nel dettaglio. La presenza dei membri dell’equipaggio contribuisce a rassicurare il passeggero così come il fatto che anche un bambino riesce a capire come usare il giubbotto gonfiabile.
Molto chiara anche la spiegazione di come si usa lo scivolo.
Il colore è utilizzato nello schema successivo per mostrare la posizione delle scialuppe di salvataggio e come vanno eventualmente organizzati i gruppi di passeggeri.
Il risultato è un documento piacevole che fornisce le informazioni essenziali senza creare angoscia in chi guarda.
Non si dice però nulla sulle persone con mobilità ridotta: probabilmente in questo contesto si è optato per la massima semplificazione e spero che ai passeggerei disabili e ai loro accompagnatori venga fornito almeno qualcosa di specifico. Ad ogni modo questo è il miglior esempio che ho trovato finora.
Il parallelo
Anche chi si occupa di documentazione tecnica si impegna al massimo per dare le informazioni in modo da non far sembrare complicata una procedura.
È importante comunicare all’utente semplicità di utilizzo (nel caso di un’istruzione per l’uso) o facilità di montaggio (nel caso di un’istruzione per un prodotto smontato). Se l’istruzione è graficamente brutta, confusa o prolissa si ottiene il risultato inverso e si spaventa il cliente. Se la procedura sembra complicata il cliente lascia perdere il prodotto o, nel migliore dei casi, si affida a un utilizzo empirico.
Si perde così la possibilità di far utilizzare al cliente il prodotto per come è stato progettato, di spiegarne le funzioni e le potenzialità, di fidelizzarlo. Davvero un peccato.
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