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Sicurezza nell’uso dei prodotti: farsi male è un gioco da ragazzi

La sicurezza nell’uso e installazione dei prodotti è una questione imprescindibile.

L’espressione “gioco da ragazzi” è un modo per sottolineare la leggerezza con la quale viene preso il tema della sicurezza nell’uso, spesso dagli stessi utilizzatori di prodotti più o meno pericolosi.

Leggere un manuale istruzioni o seguire noiose procedure per evitare i pericoli? Non fa per l’utente tipo, quindi molte avvertenze vengono disattese!

Questo post cerca di capire l’atteggiamento degli utilizzatori davanti al prodotto e al suo utilizzo. Prova quindi a definire le modalità corrette per creare l’attenzione per l’aspetto sicurezza.

sbandieratori che si allenano

L’approccio superficiale

La prima reazione è sempre una spacconata. Molte cose si sanno già e si pensa che certi pericoli valgano solo per gli altri. È evidente che questo atteggiamento non porti a dare grande attenzione alle informazioni sulla sicurezza.

Alla luce di questo nasce il primo problema. Mettere troppe attenzioni e avvertenze, fatti salvi gli aspetti di tutela legale, è come non metterne nessuna. Ciononostante puntare l’attenzione in modo forte su possibili pericoli è necessario. La battaglia per la sicurezza deve andare avanti.

Bisogna trovare il modo di far notare questi effettivi pericoli, anche utilizzando una gerarchia nei contenuti (dimensioni del testo, colore, simbologia), ma anche con la rappresentazione del pericolo o della situazione difficile. Un disegno, per esempio, mostra una scena reale nella quale il cliente può facilmente immedesimarsi. Ma per capirci un esempio può essere più utile.

Le istruzioni più noiose al mondo

Chi di voi presta attenzione durante la presentazione della strumentazione di sicurezza di un aereo? Quasi nessuno, lo so.

A questo proposito è interessante il caso di Turkish Airlines che da anni propone video istruzioni con un quid. Sono infatti pensate per attrarre l’attenzione e mantenerla attraverso l’uso di personaggi, trovate buffe, musica e testi. Un vero esempio di azienda che non si limita a rispettare le normative ma che si interessa sinceramente che la comunicazione delle informazioni di sicurezza sia effettiva.

Abbiamo parlato di norme di sicurezza in volo originali anche in questo post, ma la nuova versione 2018 firmata Turkish Airlines è un vero e proprio film!

Prodotti pericolosi…

Il cliente acquista un prodotto. Non sa come usarlo. Cerca di capire un po’ con l’intuito, un po’ guardando il manuale istruzioni.

Per i prodotti sottoposti a normative, come le macchine, dove la possibilità di farsi male è concreta e potenzialmente grave, vengono messe in essere una serie di misure per prevenire incidenti e malfunzionamenti. A parte le misure di sicurezza fisiche che impattano sul progetto stesso, vengono collocate etichette di avvertenza e sul manuale istruzioni sono ben in evidenza le possibili problematiche e i potenziali pericoli.

Da un punto di vista legale, apparentemente l’azienda è in regola. Dal punto di vista pratico, se c’è un incidente si andrà comunque a verificare quanto fossero usabili, veritiere e complete le informazioni. In ogni caso un incidente non è una buona pubblicità per il prodotto, indipendentemente dalla responsabilità.

Per questo motivo, oltre che per il sincero interesse nei confronti della salute del cliente, si cerca di essere il più chiari, espliciti e visuali possibile. Sappiamo infatti che il testo viene difficilmente letto, soprattuto quando è molto lungo e costantemente evidenziato. Spaventa.

Le illustrazioni calano subito il cliente in una situazione reale potenzialmente pericolosa e attivano un meccanismo di identificazione che il testo va ad arricchire con le informazioni di dettaglio.

In altre parole, non basta un simbolo di avvertenza perché un’avvertenza sia davvero letta.

… e prodotti non pericolosi

Nel caso di un prodotto non soggetto a normativa, penso ad esempio a un mobile, il montaggio può presentare problemi banali.

Quante persone sono necessarie per montarlo? Se ne occuperà sempre personale specializzato o è possibile che il montaggio sia fatto dal cliente finale?

La presenza di oggetti grandi e pesanti può provocare problemi alla schiena e pericolo di schiacciamento?

Il montaggio scorretto, oltre a non rendere giustizia al vostro prodotto, può trasformarsi in un cedimento con potenziale danneggiamento di cose e persone. E sarà sempre colpa vostra. Difficilmente si ricompra un oggetto con il quale ci si è fatti male o che ha rovinato il pavimento o che ha fatto perdere molto tempo nel montaggio.

L’errore è pensare che sia tutto facile e scontato.

Le persone hanno competenze diverse che spesso sopravvalutiamo. Tanto più se ci muoviamo in mercati che non conosciamo, come ad esempio un Paese estero non particolarmente ricco. Oltre alle competenze cambia la sensibilità alla sicurezza e la dotazione di strumentazione per montare il prodotto.

Conclusioni

Come dice bene Anna Maria Testa in questa intervista «La buona comunicazione è chiara, coerente, interessante, credibile e memorabile. Rispetta i destinatari e tiene conto di quello che sanno e pensano, anche se (e soprattutto se) vuole orientare quello che sanno e pensano. La comunicazione che non colpisce i suoi destinatari è inefficace. Quella che li colpisce ma non viene capita è fuorviante. Quella che suscita reazioni avverse è fallimentare e dannosa».

Essere il più visivi possibile nel raccontare il montaggio o l’uso di un prodotto utilizzando molte immagini, disegni, schemi e spiegandone le criticità consente di superare anche le problematiche linguistiche e culturali. Non si può rinunciare a comunicare la sicurezza nell’uso di prodotti o beni di qualsiasi tipo.


Se l’argomento ti interessa, in questo post abbiamo mostrato qualche esempio di istruzione che comunica in modo semplice attraverso l’ITS

https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/its-e-scrittura-comprensibile-e-traducibile-nella-comunicazione-tecnica/

Qui invece parliamo di comunicazione tecnica adatta nella vendita all’estero

https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/vendere-allestero-raccontando-il-prodotto-la-documentazione-tecnica-nellinternazionalizzazione/

Infine qui affrontiamo il tema della comunicazione tecnica come strumento per il branding

https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/fare-branding-con-la-documentazione-di-prodotto/

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