Riflessioni: Le Corbusier e le periferie marsigliesi

Durante le vacanze mi sono riservata del tempo per riflettere sul mondo dell’architettura e dell’arte, sulle evoluzioni e le relazioni che questo mondo ha sulla vita quotidiana.

Lo spunto nasce da una visita che è un classico dell’architettura: le Unité d’Habitation che Le Corbusier ha progettato a Marsiglia.

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Nel grande boulevar marsigliese, il palazzo quasi si confonde con altri edificati più di recente e le domande sulla sostenibilità di questa soluzione si affacciano naturalmente alla mente. Non sono un’esperta di Le Corbusier, ma se ho amato le sue ville (come Ville Savoye)

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e gli edifici-totem (come Notre Dame de Haut),

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difronte a ciò che è nato in seguito alle Unité mi pongo parecchi interrogativi. Le teorie di Le Corbusier sono state riprese negli aspetti di innovazione tecnico/tecnologica come i pilotis, il beton brut (cemento a vista) e la facciata libera abbandonando gli aspetti come la relazione interno/esterno, il tetto giardino, gli spazi di incontro e di benessere degli inquilini.

Il progetto di Le Corbusier era centrato sull’individuo e sulle sue “misure” (modulor), i palazzoni delle periferie marsigliesi sono probabilmente alla base dell’isolamento e della ghettizzazione di chi ci vive.

Sono parole a ruota libera, non ho competenze in architetture e anche la sociologia urbana mi è estranea, ma la sensazione di disagio di questa città è davvero limpida oltre che nei suoi viali, nel biancore dei suoi parallelepipedi residenziali.

banlieue

Basta così poco per tradire un’idea.

Chissà se con una fantastica guida rapida illustrata come quelle che realizzaziamo noi quando il prodotto è complesso e il cliente ha bisogno di un accesso rapido e visuale alle informazioni fondamentali, le regole essenziali per edificare un condominio sarebbero state più chiare anche agli speculatori edilizi! 🙂

quickguide

Non so se sarebbe bastato a non far diventare il suo progetto il modello per una serie di mostruosità edilizie ed umane, ma avrebbe sicuramente liberato l’architetto da ogni fosco sospetto.

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