Istruzioni per l’uso: discutiamone per migliorare
Su invito di un collega torno sulla documentazione della nuova auto aziendale.
Ne ho parlato qualche tempo fa presa dall’entusiasmo per la nuova arrivata sottolineando soprattutto un approccio orientato a farti sentire benvenuto in famiglia. Un aspetto che ho molto apprezzato.
Sugli aspetti grafico/tecnologici della documentazione, ho trovato l’utilizzo dell’impaginazione automatica un po’ grossolano. Mica in tutto il manuale, soltanto in un capitolo o due…
Come potete vedere, le immagini non sfruttano lo spazio disponibile: sono disposte nel riquadro in modo piuttosto sgradevole e, cosa più grave, sono troppo piccole e quindi poco efficaci.
Parlavo di impaginazione automatica:
questo processo consente, grazie alla separazione tra forma e contenuto, di riutilizzare lo stesso materiale in svariate situazioni adattandosi a un numero infinito di layout predisposti. Fin qui, tutto bene. Si tratta però di organizzare il materiale in modo ottimale, e non sempre è facile.
In questo caso si è privilegiata l’efficenza di processo a discapito del cliente. Non credo sia una gran soluzione.
Credo che il cliente non debba essere penalizzato da scelte di questo tipo. Automatizziamo si, ma con grande attenzione!
Una cosa che ho gradito molto è la quick guide. Graziosa e colorata, stampata su una bella carta patinata. Prestigiosa.
Forse fin troppo sintetica.
Ci avrei inserito anche come liberarsi dal fastidioso blocco automatico delle portiere e la configurazione del bluetooth :).
Devo dire che sono operazioni che mi sono state spiegate personalmente al momento della consegna dell’auto ma, sapendo che esisteva il manuale ho ascoltato distrattamente.
Tornando all’aspetto grafico, a volte la scelta dei colori pregiudica la buona lettura dell’immagine.
Ovviamente in qualsiasi lavoro c’è margine di miglioramento.
Questi ragionamenti ad alta voce vogliono essere un’occasione per riflettere sul nostro lavoro partendo da un esempio di ottimo livello.
ernesto capozzo
Posted at 21:13h, 10 MarzoQueste tue considerazioni aprono nuovi scenari.. mi sto interessando di dissuasori e sistemi di parcheggio
vado a vedere i loro manuali e segnalerò questo blog
Complimenti !
( x visione laterale dei problemi.)
ps.. sto ascoltando la musica di RAVEL – SHARAZAD- 3 liriche x canto ed orchestra: Asia, Il flauto incantato e l’indifferente.. Accendi la radio
Licia
Posted at 10:32h, 17 MarzoForse nella quick guide c’è anche un problema di terminologia? Credo che il parcheggio a pettine sia quello con le auto perpendicolari alla direzione di marcia della strada (auto –> denti del pettine) mentre quello illustrato, con le auto parallele alla strada, dovrebbe chiamarsi a nastro o in linea.
barbara
Posted at 09:07h, 21 Marzociao Licia, mi sa che hai ragione!
grazie
Nunzia
Posted at 10:42h, 21 MarzoSi, in effetti Licia ha ragione: il “park a pettine” è quel tipo di parcheggio che prevede la collocazione delle auto in modo perpendicolare alla strada. Similmente il park a “spina di pesce” è invece quello che ha gli stalli obbliqui.
Il tipo di park illustrato in descrizione è invece quello “parallelo alla carreggiata” secondo il CdS o altrimenti denominato “in linea”. Spero di essere stata utile!
barbara
Posted at 10:51h, 21 MarzoGrazie Nunzia! questa quick guide perde punti…