Istruzione, questa sconosciuta: il video
Finora abbiamo analizzato istruzioni disegnate, fotografate, scritte.
Adesso però parliamo di movimento:
1) video girati durante l’assemblaggio o l’uso di un prodotto
2) video studiati appositamente per mostrare l’assemblaggio o l’uso di un prodotto
3) video realizzati a partire da un modello tridimensionale
4) video a cartoni animati
Nei primi due casi serve l’oggetto, nel secondo è sufficiente il suo modello 3d.
Prima differenza con le altre istruzioni: ci sono movimento e audio (pensateci: perfino i film muti avevano l’accompagnamento musicale suonato dal vivo)
La seconda: il supporto, non più un manuale cartaceo, ma dvd da includere nel prodotto, o link (o QRcode) da utilizzare per visualizzarlo su internet.
La pianificazione è forse ancora più necessaria che negli altri casi:
- Realizzazione oggetto (o modello 3D)
- Briefing e analisi delle fasi da riprendere con professionista della comunicazione tecnica
- Storyboard (le sequenze e le inquadrature)
- Validazione con professionista della comunicazione tecnica
- Individuazione del cast
- Il parlato (e/o i testi in sovraimpressione): i testi di accompagnamento
- Riprese (tempi variabili a seconda della qualità)
- Post-produzione (montaggio, titolazione, varie)
1) Video girati durante l’assemblaggio o l’uso di un prodotto
Si tratta forse della tipologia più diffusa. Il prodotto finale è un video amatoriale di scarsa qualità indicativo delle caratteristiche di un prodotto.
In genere viene utilizzato come temporaneo, economico e veloce tamponamento di un momento di assenza di manualistica.
- Non prevede parlato tranne quello “spontaneo” nè sottotitoli. Non vi è quindi un supporto multilingua.
- Generalmente si saltano tutte le fasi di analisi e sintesi e si procede direttamente dall’oggetto alla dimostrazione.
- Viene girato in fabbrica senza particolare cura della location, di cast, abbigliamento e voce dei partecipanti (di solito montatori).
- Viene “sacrificato” un oggetto: senza pianificazione accurata diventa necessario seguire passo passo tutte le fasi fino al montaggio reale (e il prodotto spesso viene danneggiato).
- Le riprese avvengono in presa diretta, prive di movimenti di macchina o di inquadrature ravvicinate.
Contrariamente a quello che qualcuno potrebbe pensare, mostrare le cose esattemente come sono nella realtà è noioso e poco efficace.
E un’istruzione non deve mai essere noiosa: l’unico risultato sarebbe il suo l’abbandono!
2) Video studiati appositamente per mostrare l’assemblaggio o l’uso di un prodotto
Professionali. Fatti come un vero e proprio film: pezzi che poi si assemblano successivamente.
- Esiste una scaletta (storyboard) che indica precisamente cosa inquadrare.
- Si sceglie un protagonista “presentabile” non necessariamente un addetto ai lavori.
- Si riesce a non danneggiare troppo il prodotto perchè si tratta di simulazione di operazioni.
- Può essere molto efficace perché prevede modalità diversificate di ripresa, dallo zoom al cambio di punto di vista.
- Contiene una colonna sonora e un’eventuale integrazione parlata (registrata separatamente e di volta in volta nelle lingue di distribuzione).
Si tratta di una rappresentazione sintetica solo alle operazioni interessanti.
Ovviamente i costi sono decisamente differenti, ma il risultato anche!
Un video di questo tipo non rappresenta un sostituto temporaneo, ma un vero e proprio strumento di comunicazione che può essere promosso su internet o utilizzato come dimostrazione nei punti vendita o nelle occasioni espositive.
Restano i problemi:
- costi
- tempi di realizzazione
- necessità di avere fisicamente il prodotto o le sue parti
- non aggiornabilità: va rifatto a modifica del prodotto
- con una buona qualità (legibilità delle immagini), il file video è pesante per il suo utilizzo online
- va distribuito sul web e sono penalizzate le aree con meno banda
- per visualizzarlo servono strumenti aggiuntivi (televisione, computer, mobile)
3) Video realizzati a partire da un modello tridimensionale
Ho distinto questa tipologia per una questione tecnologica e per la sua mancanza di realismo. Il prodotto è virtuale e non esiste alcuna interazione con l’essere umano.
I risultati dipendono dal modo professionale o amatoriale di realizzarlo.
- flessibilità perché l’oggetto non deve esistere
- costoso la simulazione di interazioni umane
- stessi difetti e caratteristiche delle altre tipologie
A livello estetico può essere molto freddo e poco comunicativo.
4) Video a cartoni animati
Unisce un po’ le caratteristiche del fumetto e del video professionale.
Può essere interessante soprattutto per la sua capacità di attrarre e conservare l’attenzione.
5) Video infografica
Si tratta di una modalità di comunicazione relativamente recente che unisce informazioni numeriche e testuali a immagini. Adatta a promuovere un prodotto più che a spiegarlo.
Conclusioni
Il video professionale ha un forte appeal, ma non ha l’usability di un manuale che può essere utilizzato in qualsiasi circostanza e che fissa e sottolinea le informazioni.
Abbiamo sviluppato l’argomento in diversi modi, in questo post parliamo brevemente dei diversi scenari delle istruzioni d’uso
https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/istruzione-duso-questa-sconosciuta-gli-scenari/
In questo post parliamo di un attore fondamentale, il lettore
https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/istruzione-questa-sconosciuta-il-lettore/
Qui parliamo della cosa che conosciamo meglio, le immagini nelle istruzioni per l’uso
https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/istruzione-questa-sconosciuta-le-immagini/
Qui vediamo altre tecniche e tipologie di immagini
https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/istruzione-questa-sconosciuta-le-foto/
https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/istruzione-questa-sconosciuta-render/
https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/istruzione-questa-sconosciuta-i-fumetti/
Qui affrontiamo testi e scrittura tecnica
https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/istruzione-questa-sconosciuta-il-testo-neutro/
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https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/istruzione-questa-sconosciuta-testo-tecnico/
Qui parliamo di istruzioni d’uso per i software
https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/istruzione-questa-sconosciuta-il-software/
Mentre qui affrontiamo il tema della modularità
https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/istruzione-questa-sconosciuta-la-modularita/
Qui parliamo di Realtà Aumentata nelle istruzioni per l’uso
https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/istruzione-questa-sconosciuta-augmented-reality/
Infine qui parliamo di costi delle istruzioni
https://www.studiodz.it/comunicazione-tecnica/istruzione-duso-questa-sconosciuta-i-costi/
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