Inefficienze nascoste: perchè è meglio avere l’oggetto

Vi è mai capitato di raccontare le vostre vacanze ad un amico? Siete riusciti a trasmettergli tutto il vostro entusiasmo?

La comunicazione è un’attività creativa. Trasmettere idee e contenuti nella maniera migliore non è sempre facile, ma più ci si allontana dall’esperienza diretta, più l’impresa si fa ardua.

Pensatevi a raccontare un’esperienza non vostra, il viaggio di un altro: difficilmente sareste altrettanto bravi

Adesso calatevi nei nostri panni: il cliente ci racconta il prodotto e noi dobbiamo spiegarlo.

A volte si tratta di prodotti semplici, intuitivi o dedicati ad un pubblico specializzato.

Altre volte di oggetti meno ovvi nel montaggio e nell’uso.

Come già spiegato in un altro post, il progettista omette involontariamente molti dettagli, da’ per scontate informazioni che non sono ovvie.

Quando ci fidiamo solo delle sue parole a volte ci troviamo a dover ripensare le sequenze di montaggio o a dover stravolgere le immagini di utilizzo.

Chiediamo informazioni, chiarimenti.

L’approccio Lean, come spiegato in più occasioni, privilegia l’efficienza. E non importa se parliamo di processi gestionali o di istruzioni d’uso: meglio andare a vedere, dedicare un po’ di tempo all’analisi sul campo e al confronto preliminare, risolvere insieme i dubbi prima di procedere nella realizzazione.

Riusciamo a fare istruzioni d’uso e di montaggio a partire da qualsiasi elemento (3d, foto, prototipo, schizzo…) ma niente è efficace ed efficiente come avere per le mani anche l’oggetto reale.

studiodz istruzioni per l'uso, portabici

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